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L’articolo che scelgo di scrivere stasera tratterà di una storia, una di quelle che riguarda tante mamme e papà dai tempi più remoti, praticamente da sempre. Il concepimento di un figlio è qualcosa che può essere frutto di un desiderio, oppure frutto di una ginnastica tra due “conoscenti” che hanno voglia di “giocare” e giocando giocando, ci scappa il piccolino…oppure il frutto di un amore maturo ma comunque un arrivo inaspettato. Non è questa la sede in cui parlerò di chi non accetterà questo frutto. Qui invece parlerò di persone che scelgono di dire sì o che in ogni caso lo avrebbero detto (anche nel caso della “ginnastica giocosa”) se solo lo avessero saputo prima di…prima di perdere spontaneamente quel frutto. Si parla di una perdita, quella di un figlio. Un pensiero molto dolce e delicato dedico a tutte queste coppie di genitori, tra i quali ahimè ci siamo anche noi (io e mio marito) e anche a quelle ragazze che avevano deciso di tenerlo nonostante tutto… da sole, coraggiosamente. E’ la storia di figli veri, di genitori veri… cuorEducato è fermamente convinto che chi non riesce a terminare una gravidanza, quale che sia l’epoca gestazionale in cui questo accada, sia comunque il genitore di quel bambino per sempre. Quando è successo a me, accadde molto precocemente. Non ebbi dolori fisici, né raschiamento, ma la nostra famiglia (cioè io e mio marito) sentimmo nel cuore uno strappo fortissimo. Tutti si chiedevano come mai, molti ci dicevano che forse era stato meglio così, se fosse stato un bimbo con “problemi”, che la natura aveva deciso e selezionato per noi. Sono parole e considerazioni che, credetemi, e chi ci è passato lo sa, non hanno alcun senso e non possono colmare e mai colmeranno quel vuoto. Potrà essere durato un istante il battito del cuore di quel bimbo, ma dal momento che ha messo le ali, una parte di te, volerà con lui. E’ qualcosa che non riesco ad esprimere meglio di così, perdonatemi. Una mamma e un papà non lo dimenticheranno mai e anche con l’arrivo di un altro figlio (come ad esempio è accaduto a noi) un pensiero ogni tanto volerà da quell’angioletto che protegge il fratellino o la sorellina arrivato dopo, da lassù. Quando vivi un esperienza del genere ti senti inghiottito da te stesso. E’ come se ti ritrovassi travolto da qualcosa che poteva essere così bello e invece il nulla…la fine ancor prima di iniziare. Quante domande, quanto senso di inadeguatezza (soprattutto per la donna): chissà come sarebbe stato, che nome gli avremmo dato, se fosse maschio o femmina…ma niente è importante quanto il fatto che NON C’E’ PIU’. Durante il corso di preparazione al parto riguardante la gravidanza di Sara, facemmo una giornata dedicata al belly painting. Noi non sapevamo che i bimbi arrivati dopo un aborto si chiamassero “bambini arcobaleno”, fatto sta che i papà delle coppie che avevano vissuto questa esperienza di perdita, dipinsero sulle pance di noi mamme, l’arcobaleno. Nulla è a caso e ogni giorno ne ho conferma. Il mio angioletto ho sempre pensato fosse maschio, ora si occupa di noi e soprattutto racconta le barzellette alla nostra piccolina che ha iniziato a sorridere molto presto…”io dico che è per questo”. Ogni coppia elabora questo dolore a modo suo e con i propri tempi. C’è bisogno di sensibilizzare le persone che sono intorno a queste coppie, che non fanno altro che cercare la ragione, il colpevole (in senso buono ovviamente) o che partono con i luoghi comuni. Chiederei il silenzio se non si sa cosa dire e un po’ di vicinanza se è nelle proprie corde…altrimenti solo silenzio. L’aborto è qualcosa che è sempre accaduto! Solo che prima si aveva vergogna di dirlo per paura del giudizio e non bisogna pensare che è l’inquinamento della terra dei fuochi ecc ecc ecc…ACCADE e basta. Il dolore di una mamma che conosce ma non vedrà mai quel figlio è inspiegabile. Io so che quel mio cucciolo era dolce e affettuoso, forse anche un po’ furbetto proprio come sua sorella. Vorrei dirgli tante cose e soprattutto abbracciarlo teneramente, dirgli quanto mi dispiace che la sua mamma non sia lì a coccolarlo ma che anzi è il contrario…ma come tutti gli angeli lui è un bimbo fortissimo (al contrario di quanto tutti abbiano detto) e come ogni “essere speciale” si prende cura di noi altri quaggiù. Grazie piccolino mio. Credo di non poter, né dover aggiungere altro. E’ tutto ciò che noi genitori di “Battiti d’ali” durati un’eternità che si protrarrà per tutta la nostra vita terrena, siamo capaci di provare. Ti amiamo cucciolo e un bacino da Saretta.
Vi lascio con un piccolo estratto dedicato soprattutto alle mamme…i nostri bambini volati via sono al sicuro. Vi abbraccio forte
Stefania… ❤
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