“Folle-mente”

Oggi ho il desiderio di scrivere di un tema che mi sta a cuore da moltissimo tempo e che riprenderò in questo blog tante volte: la salute mentale. Non mi piace la parola “pazzo”! Non voglio essere pesante ma la reputo un’etichetta, uno stigma sociale che non fa altro che nutrire il primo problema che assilla le persone con disturbi psichici e le proprie famiglie: l’abbandono. Ecco, questa è la prima forma di ingiustizia, è proprio violenza subdola che respirano tutti coloro che vivono questo tipo di sofferenza. E’ necessario sensibilizzare la società. L’emergenza in questo campo medico è fortissima; sono sicura che in ogni famiglia ci sia almeno un caso di un qualsiasi genere di disturbo psichico: depressione, ansia, fobie, psicosi, e potrei citarne davvero tanti altri, e sono esempi eclatanti di un problema che assilla il nostro mondo. Tutti abbiamo avuto paura almeno una volta del “matto” che girava in quartiere, molti di noi lo hanno deriso, a volte anche raggirato, derubato di qualcosa o addirittura picchiato…sicuramente però TUTTI lo abbiamo lasciato solo. Questo, vi assicuro, uccide…sia la persona ammalata, che noi…. i carnefici. Il problema è alla radice, siamo tutti ignoranti in materia: se hai un mal di testa, la bronchite, la febbre, una cisti, o peggio ancora una epatite, un tumore, il coronavirus….allora si!!!…”dobbiamo rivolgerci a un medico”…ma altrimenti no…subentrano molti fattori: 1)Poca conoscenza, e tendenza al sottovalutare problemi di tipo psicologico e psichiatrico. 2)Evitamento del problema: costa fatica ammettere e farsi delle domande sul perché. 3)Ancora oggi lo psicologo viene reputato una figura sconosciuta o uno a cui non si capisce perché bisogna regalare dei soldi per raccontare fatti propri. 4)anche tra medici di altri campi tante volte non si ha la sana abitudine di chiamare col proprio nome chi si occupa di disturbi psichici: GLI PSICHIATRI!!! Molti medici li chiamano neurologi, psicologi nella migliore delle ipotesi…non conosco il motivo di questo strano fenomeno che già si verifica nel mondo della medicina…ma sicuramente è il sintomo di un qualcosa che non va…cioè non siamo pronti!!! Cioè proprio culturalmente!!! 5)la vergogna. E’ grave…che la depressione venga chiamata tristezza! E’ grave che l’agorafobia o l’astenia generale vengano reputate pigrizia o stupidità, svogliatezza! Dobbiamo metterci in testa, in quella bella testa “sana” che molti di noi abbiamo…che di malattie mentali si può anche morire!!! Quanti suicidi, quante persone che lentamente si lasciano andare fino alla morte cellulare, quanti infarti, indebolimento del sistema immunitario dovuto a questo tipo di problemi…provocano malattie fisiche che portano alla morte. Le istituzioni non sanno gestire il problema, la popolazione non è solidale…ci sono genitori costretti a denunciare i propri figli perché è l’unico modo per salvarli da se stessi…a casa per esempio, si rifiutano di prendere i farmaci…e in ogni caso tante volte i farmaci non bastano!!! Ognuno possiede le sue risorse interne ed esterne ovviamente…ma tutti devono fare uno sforzo in più per collaborare al miglioramento e magari alla guarigione di queste persone. Tutti bravi a giudicare, nessuno si vuole preoccupare né occupare del problema. Voglio dire a tutti che nella stragrande maggioranza dei casi non è dall’oggi al domani che ci si ammala di una malattia mentale…ogni storia è diversa e di solito drammatica nella sua specificità…ma l’osservare e l’ascoltare sempre chi ci è accanto è fondamentale…cioè dobbiamo dare come sempre attenzione. Può esistere sicuramente una predisposizione ad una malattia e spesso anche una familiarità…cioè se mamma o papà o nonna o zia avevano la depressione (uno dei problemi più comunemente citati), può darsi che anche il figlio o il nipote possano svilupparla…ovviamente questo a livello strutturale…ma non è valido per tutti. Per spiegarmi meglio: se mamma soffriva o soffre di depressione, io la svilupperò con più probabilità di un altro mio fratello se avrò delle esperienze negative e traumatiche che non riuscirò a gestire. Bisogna fare informazione! I medici di base insieme alle famiglia, alla scuola e alla rete sociale di cui ci si contorna normalmente, non possono essere superficiali!!! Inviamo dallo psicologo, prima di tutto, anche chi semplicemente sta un po’ giù per un periodo più lungo, o chi diventa un pochino ossessivo nelle sue cose quotidiane: chi non dorme, chi mangia troppo o non mangia…sono piccoli esempi di come iniziare. I familiari stiano attenti a tutto: i segnali di un disagio possono essere tanti. Agli amici dico: “andate a trovare chi si trova in difficoltà, telefonategli, andate insieme a passeggiare o a mangiare una bella pizza”…ovviamente non ora nel covid-19…ma dico in generale, non lasciamo nella solitudine chi soffre!!!! Simone Cristicchi in una nota canzone dice ad un certo punto: “la mia patologia è che son rimasto solo”…e anche: “i matti siamo noi quando nessuno ci capisce, quando pure il tuo migliore amico ti tradisce!!” Sante parole, pura verità!!! E ancora una volta la prima cura che esiste al mondo è L’AMORE!!! Per cuorEducato non esiste l’indifferenza, male peggiore dell’odio, perché almeno l’odio per quanto aberrante, è un sentimento!! E può anche modificarsi e sfumare piano piano col tempo. L’indifferenza NO!! Esistono vari film su questo tema e ho avuto la fortuna di guardarli, uno in particolare, anche al cinema. Il film in questione si chiama “SI PUO’ FARE”…credetemi la sala era in lacrime per la commozione e le grandi emozioni e riflessioni suscitate. Il protagonista di questo film davvero coraggioso e delicato è Claudio Bisio che ho adorato in ogni istante della sua interpretazione straordinaria. Questo film dovrebbe essere portato nelle scuole, almeno quelle superiori!!!

Oggi vi lascio con una poesia di Alda Merini intitolata “Ieri ho sofferto il dolore”

Ieri ho sofferto il dolore, non sapevo che avesse una faccia sanguigna, le labbra di metallo dure, una mancanza netta d’orizzonti. Il dolore è senza domani,è un muso di cavallo che blocca i garretti possenti,ma ieri sono caduta in basso,le mie labbra si sono chiuse e lo spavento è entrato nel mio petto con un sibilo fondo e le fontane hanno cessato di fiorire, la loro tenera acqua era soltanto un mare di dolore in cui naufragavo dormendo, ma anche allora avevo paura degli angeli eterni. Ma se sono così dolci e costanti, perché l’immobilità mi fa terrore?

(da “La terra santa”)

Stefania, con il cuorEducato tutto proteso al meglio…perché tutto questo accada sempre meno…con i cuorEducati “SI PUO’ FARE”(cit.) 🙂

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