Quando ero una bambina e frequentavo le scuole elementari si imparavano ancora le poesie a memoria. Mi sembra di capire che oggi questa forma di apprendimento ed esercizio della mente sia fuori moda.. a parte filastrocche e poesie di Natale e insomma feste comandate. Noi imparavamo a memoria le poesie di autori importanti e ricordo che proprio alle elementari la mia maestra ci insegnò ” ‘A Livella ” di Antonio De Curtis. Io con mia sorella Laura la imparammo insieme recitando ognuna la parte scelta… decidemmo di interpretare ognuna il suo protagonista. Fu una bellissima esperienza e porto ancora dentro il significato di quella poesia di Totò ancora oggi più che mai attuale. Ricordo che noi a casa le poesie le imparavamo così: ci sedevamo tutti e 4 in cerchio perché allora la mia sorella più piccola non era ancora nata, e la imparavamo insieme.. facendo a turno nel ripetere le diverse parti. E’ un ricordo meraviglioso.. di come e quanto la mia famiglia ci abbia trasmesso il valore di fare e imparare insieme.. anche le poesie. Ne è passata di acqua sotto i ponti ma ciò che non è passato è quell’amore per il condividere e l’amore ,almeno per me per la poesia.. sia quella scritta.. che quella capacità di trovare poesia nei gesti, nelle persone, nella gentilezza. Sono doni veri questi!!! Una volta una vecchia signora che abitava nel condominio della mia nonna materna,venne a mancare.dicevano che era una persona ignorante,un’analfabeta dicevano.. ebbene quell’ “analfabeta” SCRIVEVA POESIE!!!! Fu ritrovato un suo quaderno dove erano appuntate poesie in dialetto e sì, forse erano piene di errori, magari non era rispettata la tanto decantata metrica… ma io amai quel fatto. Ero piccola, ma mi emozionava che una donna che non sapesse esprimersi molto bene e non sapesse far di conto, avesse dei pensieri così delicati.. scrivesse della profondità del suo animo, cogliesse il valore di ogni cosa. Questa per me è la poesia. Non credo di esser l’unica a pensarla così.. ma troppi professoroni con fare accademico hanno sempre tenuto a mettere i puntini sulle i.. “ci vuole preparazione… ci vuole tecnica”!! Mah! Forse si..ma io credo sia un passaggio successivo, e che per qualcuno magari poco fortunato perché non ha potuto approfondire o addirittura iniziare gli studi,scrivere poesie..o magari suonare “ad orecchio” uno strumento musicale,o disegnare su un foglio bianco un trenino in partenza..sia stato di aiuto nel viaggio della vita,un viaggio molto lungo a volte e spesso con bagagli pesanti..sia stato quel condimento necessario per alcuni di noi con il cuorEducato…che hanno bisogno di sapore anche nella quotidiana fatica. Uno dei primi a toccare questo tasto fu il mio amato Massimo Troisi ne “il postino”…lo adorai. Massimo ci ha salutati con un capolavoro di dolcezza e sensibilità…un vera opera d’arte dove tutto il suo cuore..direi cuorEducato decisamente,venne fuori..e dopo un pò purtroppo smise di battere..anche se ancora oggi lo fa battere a noi.Era un comico ,certo..ma con quella vena malinconica e poetica di ogni vero artista partenopeo. La mia, forse, prima poesia di quando avevo otto anni o poco più, diceva così: “ti dico ciao” stop, null’altro…lo ricordo bene perché dopo un po’ la ritrovai in un vecchio quaderno rispolverando tra le mie cose d’infanzia. E’ da me…lo compresi anche allora…avendo sempre sofferto un po’ di solitudine e di quella grande voglia di amore e di amicizia che si può riassumere anche in un semplice “ciao”. Dedicherò ancora spazio a poesie a tanta altra arte…non mia ovviamente…perché l’unica mia grande capacità è quella di saperla riconoscere…col mio “sentire”.
Vi lascio una piccola poesia scritta da me nel 2016… un periodo molto difficile per me… in cui riuscii a farmi pubblicare qualcosina… fu terapeutico.
GUARDAMI
In quel dentro,dove non riesce ad entrare mai nessuno,nessuno..in un dentro che sta talmente dentro,che solo il mio profondo,da dentro,lo sente..”tutti fuori!”..Non esiste un dentro,che così dentro,sta tanto male dentro…
Stefania,con la promessa che la prossima poesia sarà più allegra. 😉