La mia città, “tra l’inferno e il cielo”: Napoli

Buongiorno a tutti, oggi ho a cuore scrivere della mia cittàla mia Napoli. Io abito in provincia da sempre, ma molte delle mie più importanti esperienze, tra cui quella scolastica, come anche il semplice acquisto di abbigliamento o altro, l’università, una passeggiata, l’infanzia a casa della nonna nel centro, l’ho vissuta a Napoli..

Non amo chi tratta male Napoli e i napoletani anche se comprendo i motivi per i quali molto spesso c’è chi lo fa. Napoli è contraddizione e se davvero esistesse un luogo per l’Apocalisse, sarebbe proprio lei. La mia città è come una anziana signora, che si mantiene sempre giovane e sorridente, ma con quel sorriso un po’ stanco e beffardo di chi la sa davvero lunga e ne ha viste tante. Napoli vive nel mio cuore e non potrei starne lontana per molto tempo, mi mancherebbero tutte queste cose che lei è. Non è solo per la pizza o il mandolino, o perché i napoletani sono simpatici e sanno sempre arrangiarsi!!!

Napoli è poesia, qui esiste tutta l’arte del mondo, tra i vicoli, per le strade, al secondo piano di un condominio puoi trovare il pianista o il violinista che si esercita dando fastidio a tutti, ma in fondo, in quello stesso condominio esisterà qualche vicino che mentre ti “odierà” sarà anche tuo fan. Napoli ride e piange, non si arrende mai.

Sì, a Napoli esiste la delinquenza, la microcriminalità, ma vi prego di concedermi di pensare ed affermare, che ormai questo è dappertutto. Se la mia città viene maltrattata e malvista, la responsabilità è dei napoletani che non la amano fino in fondo, così com’è. I primi a parlarne male siamo noi. Purtroppo questo è il primo problema. Voglio precisare che non sono una fanatica di nessuna parte riguardante la mia città, né sono una tifosa (di nessuna squadra), ma amo il posto che mi ha reso ciò che sono.

Le cose più ricercate, le più lunghe passeggiate, i posticini nascosti in cui rifugiarsi a mangiare qualcosa di buono, l’odore del mare, iniziative sociali sconosciute ai più, in questo periodo il “panariello” della solidarietà, sono qui a Napoli. Si, cari cuorEducatiin questo periodo di covid-19, in alcune zone di Napoli, è esistito qualcuno che per i senzatetto o le persone povere, cucinava qualcosa e lo calava giù dal proprio balcone la sera, sperando che ci fosse chi lo prendesse. Sono cose queste che accadono raramente e non in ogni città, ma la cosa meravigliosa è che queste iniziative, qui a Napoli sono contagiose, e allora il mio cuore ha sorriso, perché non solo ci si contagia di covid, ma anche di solidarietà.

Non sono fiera di chi delinque, non sono fiera di chi giustifica alcune inciviltà, non sono fiera del malfunzionamento del servizio di trasporti o del problema dell’immondizia. Però tutto questo è inserito in un contesto, in un sistema Italia.

Napoli è ricca e povera, Napoli è ignorante e colta, Napoli è pulita e sporca, Napoli è educata e maleducata, Napoli ruba e dona, Napoli è traffico e ZTL, Napoli è bella e brutta, troppo popolata, giovani ragazzine incinte, matrimoni riparatori, ancora tanta evasione scolastica, ma anche la capacità da parte degli stessi ragazzi che hanno disertato la scuola, un giorno, di rimboccarsi le maniche per FARCELA!!!!!!

Lo so, che molte cose non possono essere giustificate, non possono essere reputate normali. Ma la mia meraviglia nasce quando guardo quel ragazzo che non ha nemmeno la terza media, riuscire ad avere un sogno e realizzarlo!!!!

E, miei cari cuorEducati, se esiste una città di sognatori, quella è proprio Napoli!!!! Non è importante se quel ragazzo vada al serale per diplomarsi, se frequenti una scuola di parrucchiere, o riesca ad aprire un negozio!!! La cosa stupefacente per me è che lui ci creda!!!! Questa è la grande dote del popolo napoletano.

A Napoli ridiamo di tutto, sembra sempre che nulla ci meravigli, oppure quelle belle piazzate che sembra avvengano solo qui: sono realtà più o meno vere, consolidate nel modo in cui il mondo ci osserva e ci giudica. Ma spesso è anche la stampa, i media a decidere cosa mettere in risalto della mia città. Ci sono ragazzi/e eccezionali, eccellenze nel campo medico, nell’avvocatura, nel campo scientifico. Persone che non vorrebbero scappare via da qui, ma che a volte devono farlo.

Qui a Napoli sembrano tutti diffidenti, ma vi assicuro che questo fenomeno si verifica esattamente come in ogni altra città, solo che qui si spera sempre di non rimanere delusi. Magari incontri un prof, un prete, la vicina di casa, che nonostante tutto ti aiuta, ti accoglie. Si, la mia è la città dell’accoglienza e io ne sono fiera!!!! Anche se parliamo male di un “Abdul di turno”, alla fine se possiamo gli diamo una mano. Questa è Napoli e io l’accetto così com’è.

Non dico che la mia città non sia anche quella dipinta da Gomorra o altri film e fiction. Ma sono convinta che esista tanta bellezza qui, solo che si fa fatica, non so perché, a parlarne. Quanti attori, musicisti, artisti di strada, pittori, imprenditori, artigiani che tramandano ancora di padre in figlio la loro arte. Un volta vidi un servizio in TV, dove un artigiano di Napoli, che fabbricava a mano scarpette da danza, cercava qualcuno che volesse imparare il suo mestiere. Lui ci aveva messo tutta la sua vita e la sua passione e aveva tanto rammarico per il fatto che poi, una volta chiusa bottega, le ballerine, sarebbero rimaste con le scarpette fatte in fabbrica, senza tutto il cuore, la maestria e la cura del particolare che ci metteva lui. Ecco questo è il vero napoletano!!!

Mi piacerebbe se invece di giudicare le mura e i monumenti imbrattati di Napoli, gli scippi per strada, la disoccupazione, l’ignoranza, i modi a volte un po’ sguaiati, si riuscisse a spostare lo sguardo su tutto questo.

Nella vita ognuno sceglie, ed anche a Napoli c’è chi sceglie la civiltà e la bellezza, la cultura!!! Quando questo accade è meraviglia, è capolavoro!!!!

La Napoli di Eduardo De Filippo, di Totò, di Massimo Troisi, di Pino Daniele, di De Crescenzo, di tantissimi artisti geniali ancora in vita grazie a Dio, esiste ancora, esisterà sempreanche se un’improvvisa eruzione del Vesuvio dovesse inghiottirci!!!! Perchè noi abbiamo fatto e facciamo la storia ogni giorno!!!!

Le cose brutte accadono e accadranno sempre ovunque, ma bisogna imparare ad amare le proprie origini e le grandi doti congenite nel napoletano. Il nostro dialetto è una lingua, esiste il vocabolario dei termini napoletani. Libri in cui si spiegano, traducono e tramandano detti antichi napoletaniTanti miti, leggende della Napoli sotterranea. Ecco io l’adoro!!! Tutto quello che mi spaventa di Napoli, mi spaventa del mondo intero.

Si, perchè Napoli è come un microcosmo in cui esiste tutto, tutto il bene e il male del mondo!!! Mi piace e la tengo stretta a me!!! Ora che non si stringe nulla, ora che non si abbraccia e non si bacia, ora che si aspetta di ritornare a vivere, io la stringo come la mia mamma. E in più la ringrazio, perchè mi ha donato la capacità di sperare, di sognare, di creare e anche quella di mettere al mondo una bambina a 41 anni con la gioia di una donna napoletana che in fin dei conti conta di diventare anche nonna. Questo lo sceglierà Dio, ma intanto la mia cultura partenopea, mi ha resa così, tremendamente calorosa, passionale e appassionata, a volte colorita e un pò rumorosa, ma sicuramente piena di occhi che guardano al di là del mare, il mio mare maltrattato e criticato, ma dal quale mai riuscirò ad allontanare il mio cuore.

Vi lascio con il pezzo che motiva il mio titolo di questo articolo: “Un angelo vero” di Pino Daniele. ❤

Stefania, che era inutile parlare coi luoghi comuni, Pulcinella e tutto il resto…“E’ la mia città, tra l’inferno e il cielo”!!!!

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