“Sentirsi in colpa o non sentirsi in colpa” : questo è il problema!!!!

Cari cuorEducati oggi tratto di un tema un bel po’ complesso con origini psicologiche che a volte sfociano in vere e proprie forme psicopatologiche. La mia intenzione di base non è quella di soffermarmi oltremodo sui meccanismi psichici, ma di far intendere solo come nasce il senso di colpa e perché condiziona tanto, a volte troppo la nostra vita.

Sono dell’idea che sentirsi in colpa sia un meccanismo del tutto normale in ciascuno di noi: una sorta di reazione a qualcosa che abbiamo fatto, detto, a volte pensato, che abbia creato in noi un disagio tale da prendere in considerazione l’idea di riparare a quell’errore. Ovviamente quando parlo di errore, ne parlo in senso generale: se qualcosa per me è un errore, per gli altri può anche darsi non lo sia!

Molte delle ragioni per cui nascono dei sensi di colpa nelle persone risiedono nella relazione genitoriale con lo svilupparsi all’interno di sé di un Io Ideale che se viene in qualche modo“tradito” ecco il senso di colpa che interviene a riprenderci e a bacchettarciA volte è inconscioa volte è conscio, ma di solito chi lo prova (quasi tutti direi in generale) tenta di farsi perdonare oppure, se se ne sente oppresso, si ribella e dice al suo interlocutore: “vuoi farmi sentire in colpa”?

Bisogna distinguere molto bene tra senso di colpa e vergogna o imbarazzo e soprattutto comprendere che si attuano proprio comportamenti diversi in base a ciò che si prova, che in ogni caso ha radici differenti. E’ molto interessante per esempio, a mio parere, la distinzione tra senso di colpa e vergogna, perché il primo riguarda “cosa ho fatto”, la seconda “come sono”. Queste due emozioni hanno in comune solo la valenza negativa, ma per il resto direi che le differenze sono sostanzialiAd esempio chi si sente in colpa mette in atto anche delle punizioni o rende l’altro un possibile punitore. Invece chi prova vergogna ha solo disgusto per se stesso, il che oltre a generare isolamento sociale, può suscitarla anche quando si è da soli in una stanza immaginando di rapportarsi agli altri.

Voglio precisare che chi non è in grado di provare senso di colpa in maniera assoluta soffre di senso di onnipotenza che è un problema grave di salute. Per cui facciamo attenzione a chi dice di non avere mai nessun senso di colpa e appuriamo che sia vero!

Però tengo molto a consigliare a chi troppo ne soffre, di cercare di liberarsi dal senso di colpa onnipresente nelle loro relazioni e azioni. Non è possibile stare continuamente male per qualcosa che magari a volte esiste solo nella propria testa. E’ anche una questione di maturità: non ci sono più, ad un certo punto, motivi e presupposti per vivere di sensi di colpa appioppatici magari durante l’infanzia da mamma e papà!!!

Dobbiamo vivere liberi!!!! Essere in pace con noi stessi: ciò non significa essere cattivi e menefreghisti o compiere azioni abominevoli nei confronti degli altri. Essere responsabili per le nostre scelte e anche magari pronti semplicemente a chiedere scusa se è il caso. Non dimentichiamo che chi vive di senso di colpa spesso è sopraffatto da frustrazioni e conseguente rabbia.

Vi saluto con un pezzo di Daniele Silvestri, “Tutta colpa di Freud”. 😉

Stefania, a volte un po’ in colpa, a volte un po’ no…ci proviamo!!!! 

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