Dire si, dire no.

Buonasera cuorEducati, scusate per la lunga assenza. Oggi si parla di paletti. La libertà è molto importante all’interno di ogni relazione, ma a volte lo è altrettanto anche la capacità di porre dei limiti all’altro che, altrimenti travalicandoli, verrebbe a limitare il nostro vissuto.

a volte è molto difficile mettere dei paletti perchè abbiamo paura di perdere le persone a cui vogliamo bene. ma bisogna imparare a gestire le proprie emozioni confidando mel fatto che chi ci vuole bene rispettere i limiti che abbiamo imposto.

Non è per cattiveria che si pongono paletti ma per il funzionamento sano della relazione e il suo benessere. se ad esempio concediamo all’ altro di chiamarci ad ogni ora anche nel cuore della notte, non solo dormiremo male ma questa persona si sentirà sempre in diritto di farlo anche quando magari è consapevole che il giorno dopo dobbiamo alzarci presto. E’ solo un banale esempio per farvi comprendere di cosa parlo.

Ma in ogni caso e campo è giusto che le persone rispettino i paletti imposti e non prendano a male il fatto stesso che ci siano. Alcune regole attraverso le quali una relazione funziona e le persone sono più felici. Anche i bambini crescono anche attraverso i no ed il discorso è valido anche nelle relazioni adulte.

Un tempo avevo un’amica che credeva di potermi dire sempre ed in ogni momento qualsiasi cosa. Ed era così, infatti ero io a concederglielo. Morale della favola l’amicizia è terminata quando ho iniziato a mettere paletti. Colpa mia che non avevo educato quella relazione in un modo funzionale anche per me.

Non dobbiamo essere insicuri nei nostri rapporti e dobbiamo anche saper accettare i limiti che ci impone l’altro. Coraggio, è ora di crescere! vale la pena essere felici e soddisfatti.

Da quando so cosa voglio e cosa no mi sento molto più felice ed è per questo che stasera sento di dare questo consiglio a tutti voi.

Vi saluto adesso con abbraccio forte.

Stefania <3 : “Mi piacciono le linee di confine, dove i prati diventano boschi, dove la parola diventa un tocco, dove la preghiera diventa ascolto”.
(Fabrizio Caramagna)

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