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Oggi affronteremo un tema che qualche giorno fa volevo trattare ma che ho rimandato perché ero arrabbiata per alcuni problemi condominiali, e avrei potuto far passare un messaggio contraddittorio e confusivo, perché il tema in questione è la pazienza.
La pazienza a seconda dei periodi storici in cui l’uomo si è trovato ha assunto molti significati e le sono state attribuite molte sfaccettature valoriali. Uno dei primi detti che mi viene in mente riguardanti questo, che per la fede cattolica viene considerato un dono dello Spirito Santo, è : LA PAZIENZA E’ LA VIRTU’ DEI FORTI. Sono abbastanza d’accordo con questo detto, ma dovrei anche fare una lunga digressione sul concetto di forza (che nei secoli dei secoli è mutato), che rimando ad un altra sede.
Nasco come una donna molto impulsiva e poco paziente. Da ragazza ero davvero molto facile alla ribellione e anche all’ira repentina. Non tolleravo la falsità , le bugie, le ingiustizie, la grande e dilagante stupidità con cui spesso dovevo confrontarmi, l’ignoranza, i tradimenti, le persone senza nessun ideale, e tanto altro. Insomma mi sembra sufficiente come quadro per far intendere che la pazienza proprio mi sfuggiva di mano, anzi credo che fino ai 24 / 25 anni io non l’avessi mai realmente sfiorata nemmeno con un dito. Ciò non significa che in quegli anni io non abbia attuato delle strategie per provare a far funzionare questa categoria nel mio cervello, a volte riuscendoci goffamente, a volte fallendo clamorosamente. Grazie a Dio non me ne faccio una colpa. Avevo bisogno di essere ancora un po’ bambina e piena di pretese e grandi aspettative. Con il tempo, qualche esperienza proprio brutta e qualcuna anche bella, ho iniziato a cambiare atteggiamento e a comprende quanto facesse bene soprattutto a me, essere paziente.
Quindi reputo giusto affermare che per cuorEducato la pazienza è come il perdono, ci si arriva piano piano e ti mette in pace prima di tutto con te stesso. Ecco, è anche per questo che cuorEducato considera la pazienza la sorella della maturità ! Sono considerazioni che ovviamente faccio in base alla mia esperienza personale, ed è in virtù di quest’ultima che continuo dicendo che questa parentela tra pazienza e maturità condiziona le sorti nella vita di ognuno di noi. Perciò io credo che chi resta infantile, difficilmente riuscirà a diventare una persona paziente.
Resto attaccata ai valori di un tempo, quelli del detto sopracitato, e al fatto che la pazienza sia un dono dello Spirito Santo, anche oggi che viviamo in un mondo dove siamo tutti figli della fretta e della velocità . Tutti corrono in qualsiasi modo possibile: in auto, a lavoro, a fare la spesa, per preparare una cena, fare le faccende di casa. Ogni cosa ormai si fa con fretta. Io detesto la fretta. La reputo inutile, poco produttiva, soprattutto se si parla di qualità . Anche quando ci si siede a tavola per il pranzo, SI DEVE FARE PRESTO!!!! Magari ognuno mangia in un orario diverso per far incastrare i propri frettolosi impegni. Cioè siamo di fronte ad un tema che fotografa in modo molto efficace la nostra realtà , una realtà in cui non esiste più il valore dell’attesa e della condivisione anche in termini di tempo.
Consideriamo inoltre quanta rabbia c’è in giro!!! Basta andare ad una riunione di condominio, o fuori ad un ufficio postale, o magari anche restando alla guida della propria auto, per renderci conto che non esiste nessun tipo di tolleranza verso l’altro. Ovviamente questo è il sintomo di qualcosa!!! Ovvero se ormai nessuno più riesce a tollerare nulla è anche perché le mancanze di rispetto sono diventate il pane quotidiano. Cari cuorEducati, avrete sicuramente notato che è proprio tutto il sistema del nostro tessuto sociale e valoriale che si è ammalato.
Per cuorEducato questa non è una giustificazione!!! Non viviamo in una giungla, e ognuno deve imparare a rieducarsi. Io credo sia una sorta di “SANIFICAZIONE” (mai termine più attuale purtroppo) del proprio IO, che ognuno deve sentire come una grande responsabilità .
Anche una donna che resta incinta, deve avere la pazienza di attendere ben 9 mesi prima di avere tra le braccia il suo piccolo!!!! Ecco, questo credo sia l’esempio più eclatante che dovrebbe far capire a ciascuno di noi che è la natura che lo vuole!!! BISOGNA SAPER ASPETTARE!!!!! E per questo ci vuole LA PAZIENZA. Questo principio dell’attesa in maternità , è valido in ogni situazione in cui possiamo venirci a trovare.
Ad esempio: pensiamo a quando vogliamo telefonare al mostro fidanzato che da 4 ore è sparito. La prima cosa che di solito si fa è subito iniziare a chiamare con ansia. “Errato”!!! Il fidanzato potrebbe essere bloccato in una situazione particolare, oppure col telefonino scarico, oppure sta dormendo, oppure ci ha “momentaneamente allontanati” perché arrabbiato con noi. Cioè sono tutte cose che stanno nel suo diritto di “sparire” e credo che se parliamo di qualche ora non dobbiamo correre da “Chi l’ha visto?”.
Anche in queste situazioni serve la pazienza di aspettare e ogni nodo sarà sciolto. Ho fatto un esempio banale, quello tra i più comuni che si verificano nelle relazioni, in cui ormai siamo tutti creditori e mai debitori. Ma non ci è dovuta l’istantaneità ! In realtà niente ci è dovuto! Quindi è necessario imparare ad avere la pazienza di accogliere l’altro, i suoi tempi, e i suoi doni (che magari nemmeno arriveranno per forza).
Viviamo in un mondo in cui chi è paziente spesso è considerato UN PERDENTE, perché la pazienza viene considerata sinonimo di arrendevolezza. Ebbene, se c’è una cosa che ho imparato è proprio che questo paradigma moderno, sia falso!!!! Essere arrendevoli, significa non avere nessuna determinazione nel credere in se stessi o in un proprio pensiero, di conseguenza farsi trascinare dagli eventi o dalle decisioni altrui. Essere pazienti invece comporta avere la saggezza di saper comprendere l’altro, o le varie necessità di una determinata situazione in cui ci troviamo anche se la sentiamo stretta per noi!!! Certo è difficile per una taglia 50 farsi entrare una taglia 46, ma grazie a Dio in questa metafora sulla pazienza, non è impossibile fare una dieta di egoismo ed egocentrismo e farsela entrare lo stesso. Dopo ci sentiremo meglio, PROVARE PER CREDERE!!!!
Voglio fare però delle precisazioni di sicurezza:
Pazienza non è farsi schiacciare, non è ripiegarsi alle volontà altrui, non è accettare tutto, non è aspettare all’infinito, non è sopportare qualsiasi tipo di cattiva azione senza mai ribellarsi, non è annullarsi, non è non avere delle esigenze o desideri: NON E’ QUINDI ARRENDERSI.
Vi lascio con una famosa canzone di Fabio Concato che un po’ parla di attesa e poi siamo a maggio e domani è la festa della mamma: “FIORE DI MAGGIO”. 🙂
Stefania, che ci vuole tanta pazienza…oggi più che mai! ❤