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Buongiorno a tutti cuorEducati! Reduce da una bella nottataccia, stamattina parlerò di una caratteristica che in verità non fa del tutto parte di me, ma che ho sempre amato nelle persone intorno a me: la timidezza.
E’ molto importante fare una distinzione tra timidezza e ansia o fobia sociale. La seconda è un disturbo e porta delle conseguenze a volte molto forti nella vita di chi ne soffre. Invece la timidezza per quanto possa creare alcune difficoltà a chi “ne è affetto” ed avere a volte delle ragioni legate a qualche problema con se stessi, può essere una qualità dalle sfumature molto dolci e delicate, per cuorEducato DAVVERO POSITIVE.
A me sembra meraviglioso, in un mondo dove non esiste nessun timore nell’esibire qualsiasi parte di sé, sia esteriore che interiore, che esistano persone con la capacità di riflettere e guardarsi così tanto dentro e intorno, da ridimensionare il proprio io. Non so se sbaglio, onestamente, ma sono talmente stanca dell’immenso bisogno di protagonismo dell’essere umano, che provo tanta tenerezza e rispetto per i timidi. Come un profumo, mi ispirano una grande curiosità verso quel mistero che celano.
Voglio sottolineare che non ho assolutamente nulla contro le persone espansive e socievoli, di cui credo sostanzialmente di far parte! Ma forse è proprio per questo che resto sempre affascinata da un movimento o uno sguardo timido, l’arrossire in volto, un silenzio opportuno e la capacità di starsene anche un pochino in disparte. Non è mancanza di condivisione, è una questione di non rivelarsi del tutto magari perché si vive una piccola insicurezza e ci si mette in discussione. Cioè è una grande dote oggi questa di non avere l’estrema necessità di mostrarsi, magari anche in TV, o nelle proprie piccole realtà e comunità: tutti vogliono farsi notare, anche per qualcosa di brutto! Oscar Wilde diceva: “Nel bene e nel male, purché se ne parli”!
Ebbene, con tutto il rispetto per Wilde, io non sono d’accordo. Viviamo nel mondo delle contraddizioni: diritto alla privacy e poi tutti vanno a raccontare i fatti loro in TV. Che poi, questa privacy cos’è esattamente? Pare che si venga protetti attraverso la privacy, ma quanto è reale tutto ciò? Sono punti di domanda leciti, viste poi tutte le regole vigenti attraverso cui siamo praticamente osservati e controllati di continuo…sfido io che poi la reazione della popolazione sia quella di essere volgarmente sfacciata.
Resto dell’idea che se si sa gestire e far buon uso anche della nostra famigerata privacy, diventerà una risorsa per la cura della riservatezza, che è ben altra cosa dalla chiusura.
Ecco i timidi appaiono ai miei occhi come persone riservate ma non per questo chiuse. I miei migliori amici sono timidi. Ho sempre reputato gli uomini timidi molto affascinanti perché ero incuriosita dai loro pensieri segreti. Ovviamente i veri timidi, una volta che ti conoscono e capiscono che gli vuoi bene, iniziano ad aprirsi un po’ di più e a quel punto si hanno delle vere e proprie sorprese! C’è chi risulterà simpatico, chi sarcastico, chi ipercritico, insomma come tutti anche i timidi nascondono la loro bella o brutta personalità. Ovviamente nel loro atteggiamento ci saranno sempre dei segnali di timidezza ma piano piano nei loro rapporti autentici questi segnali diventeranno dei semplici vezzi, che il loro interlocutore potrebbe trovare anche gradevoli.
Esiste un elogio delle timidezza scritto da Joe Moran intitolato “Shrinking Violet”, in cui si parla del comportamento del timido, come quello di alcuni tipi di viole che si ritirano tra le foglie: UN’IMMAGINE MERAVIGLIOSA!!!!! Anche in Charlie Brown la timidezza viene considerata una forma di leggerezza, che ci rende più umili e capaci di rapporti stabili e duraturi.
Vorrei dare dei piccoli consigli agli uomini e alle donne timide quando si innamorano: “fate della vostra timidezza un’arma di fascino” e non il segnale di una grande insicurezza e a volte inconcludenza. Quando i timidi riescono in questo intento, fanno perdere la testa alla loro “preda” amorosa. Perciò, “NON LA PAURA dovrà guidarvi o un complesso, ma quella sana astuzia capace di convertire qualcosa di indecifrabile in ciò che invece ha la cifra del bello”.
Vi saluto quest’oggi con una simpatica canzone di Antonacci dedicata ad un TIMIDONE: “Baciami stupido”.
Stefania, oggi così…con l’attenzione verso chi tende a nascondersi 😉