Paura d’amare

Oggi cuorEducato tratta di una vera e propria piaga dell’animo umanoLa paura d’amare. Se ne è sempre parlato tanto, e sempre se ne parlerà, perché credo che almeno una volta nella vita a chi ha avuto almeno una delusione sentimentale sia capitato di avere paura.

Personalmente ho vissuto molto intensamente ogni amore della mia vita. Credo di aver amato poche volte VERAMENTE, ma le storie finite mi hanno segnato così tanto che le conseguenze sono state per me devastanti e annientanti. Sicuramente la fine di un amore può far tanto male, per diversi motivi: l’amore ancora vivo nella relazione da parte di un sola persona o magari di entrambe, il trauma per la scoperta di un tradimento, l’abbandono, il pensare di non aver capito nulla dell’altro, la delusione, il senso di fallimento, la paura della solitudine, il distacco dall’abitudine dello stare insieme, il senso di gelosia verso l’amato perduto che già si immagina con un’altra persona, la mancanza dell’altro, eccetera eccetera. Ho fatto una serie di esempi di ciò che si possa provare per la fine di un’amore.

Certamente questi sentimenti che ho appena citato li provano tutti quando un amore finisce. Ma si parla veramente poco di come si è arrivati a quella decisione, di come si è vissuto quel rapporto “nel durante” , che poi ha portato alla sua rottura definitiva. Personalmente a me questa è la parte della storia che interessa di più, ed è per come sono arrivata alla chiusura di una storia che sono stata malissimo. Il dopo, può cambiare da individuo ad individuo, ma nella migliore delle ipotesi, ognuno elabora il lutto a modo proprio e ai propri tempi.

E’ perché nella relazione quotidiana con una persona ti sei sentito(se tutto va bene) trattato male, tradito, preso in giro, svalutato, trascurato, ignorato, calpestato, ossessionato, non rispettato, raggirato in mille e più modi, derubato di qualcosa(non solo di materiale), usato, che poi quando la storia finisce, oltre a dover fare i conti con l’elaborazione del lutto, comincerai ad aver tanta paura, la paura di amare ancora.

A me è andata esattamente così. Prima di conoscere Diogenela delusione era così tanta che non avevo fatto altro che giurarmi in modo consapevole e non, di non amare mai più così tanto come avevo fatto prima. Pensavo che non valesse la pena per nessuno al mondo il fatto di sentire tanto dolore non solo per la fine di un amore, ma anche perché avevo provato tutte le cose che ho descritto poco fa, durante la vita della mia relazione. Chiedevo a Dio a volte che se Lui avesse deciso di mettere sul mio cammino un altro uomo, stavolta fosse un uomo stupido e banale, prevedibile, non in grado quindi di ferirmi. Apro una parentesi per dire che in ogni caso la mia era una richiesta insensata, perché anche l’uomo più imbecille del mondo può farti male se tu lo amiMa ero talmente distrutta e arrabbiata soprattutto con me stessa, per aver concesso talmente tanto amore, per aver donato, per aver condiviso, per la mia sincerità tradita, per la mia ingenuità nel vivere quel sentimento nella semplicità di una ragazza piena di passione e voglia di dare, per la fiducia data in modo gratuito a chi invece, forse sì, per un po’ mi avrà anche voluto bene, ma sicuramente né come, né quanto me…che prendevo le distanze da un possibile nuovo amore. Non mi va di descrivere in modo dettagliato la storia o le storie di cui sto scrivendo, ma credo sia già sufficiente parlare “del tutto” per categorie che a mio parere sono abbastanza esplicative su quanto mi è accaduto.

La paura quindi è stata la mia compagna per un bel po’, un tempo abbastanza lungo che va dalla fine di una storia passata fino a poco tempo fa. Anche la conoscenza e l’inizio di un nuovo amore non mi hanno aiutata completamente a superare tutto quel dolore. Ero consapevole che la vita doveva proseguire e che potevo anche amare ancora, donare, ma c’era qualcosa che mi sfuggiva e che non ero capace di decifrare: il modo in cui mi sentivo era diverso. Non ero più quella ragazza che raccontava di sé, che si apriva con spontaneità e donava in modo gioioso. Ormai mi ero nascosta, in un piccolo “cassettino sicuro” dentro il mio enorme cuore vuoto da troppo tempo e senza fiducia. Credo che per mio marito non sia stato facile, perché è una persona molto sensibile e anche il fatto che io non riuscissi proprio a raccontare tante cose che avevo provato prima di conoscere lui, non abbiano semplificato il nostro percorso. Posso affermare che mio marito sia l’amore della mia vita, il papà di mia figlia, la persona con cui ho fatto più fatica ad aprirmi (ovviamente solo per mia “responsabilità”). Non solo, ero talmente accecata dalla paura di lasciarmi andare, che credo di essere stata anche non attenta (come so di poter essere) nel conoscerlo, essere curiosa di lui, studiarlo, osservarlo: avevo paura persino di scoprire che anche lui potesse essere capace di fare del male al mio cuore malandato. La verità è che, sì ne è capace, lo sarà sempre!!! E’ una capacità che gli ho dato io quando ho capito che era LA MIA PERSONA.

Voglio aggiungere che ho cambiato idea su molte cose. Vale e varrà sempre la pena INNAMORARSI ANCORA ed anche se SPAVENTATISSIMI abbiamo la possibilità di RICOMINCIARE CREDERE che EVITARE UN AMORE SIA MOLTO PIU’ DOLOROSO CHE VIVERLO FINO IN FONDO SEMPRE E NONOSTANTE TUTTO. Grazie al cielo Diogene è un uomo tenace e il mio mistero di donna ferita non gli ha fatto così paura da tornare indietro o magari andare verso qualcosa di meno complesso. Anzi, “il mio chiudermi” e il mio imbarazzo dato dall’incredulità per tutte le volte che mi guardava con occhi “persi”, lo hanno fortificato nel perseguire il suo obiettivo: non lasciarmi mai. SONO UNA DONNA FORTUNATA!

Vi lascio con una scena di un film a cui posso dire di voler molto bene: mi fa pensare a me e provo tanta tenerezza. E’ tratta dal film con Al Pacino “Paura d’amare”.

Stefania, una donna innamorata sconsideratamente!!!! 

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