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Buongiorno carissimi cuorEducati, 20 giugno 2020, inizia l’estate e a me tornano in mente quante ne ho passate, per motivi personali e soprattutto proprio in questa data, a pensare e a riflettere su questo dubbio che spesso si è tramutato in certezza: in amor vince chi fugge? Ebbene questo è il tema dell’articolo di oggi.
Beh, credo di essere una persona con una capacità di ascoltare l’altro, abbastanza efficace, soprattutto se sono tranquilla all’interno di quella relazione, ma in generale, posso affermare di essere in grado di mettere da parte i miei problemi e pensieri, per dare un po’ di attenzione anche al passeggero seduto accanto a me sul treno, che ha voglia di chiacchierare.
Questa premessa perché? Il motivo risiede nel fatto che mi sono confrontata tanto con molte persone e direi che ho steso una statistica che dice questo: nella maggior parte dei casi in amor vince chi fugge. Ovviamente le statistiche non corrispondono a verità assolute, ma sono comunque un dato non trascurabile.
Ebbene, esistono persone che corrono dietro ad altre per tutta la loro vita, magari non solo in campo sentimentale, magari corrono dietro un papà sfuggente per bisogno di affetto, di conferme, magari dietro un’amicizia in cui hanno “speso” tanto senza mai verificarne la reciprocità e via discorrendo. Ma il campo in cui più si verifica questo comportamento è quello amoroso.
Quante volte sono stata testimone di rapporti in cui c’era una persona (uomo o donna che fosse) che in una coazione a ripetere assurda, metteva in atto milioni di strategie per star dietro al tanto anelato amore, un amore impossibile, in cui l’amato non era coinvolto o magari non abbastanza, qualche volta sfruttando la situazione, qualche altra ignorando semplicemente.
Niente da dire, non emetto giudizi: sono cose che capitano ma mi chiedo come mai. Credo che le persone sfuggenti, possano creare molta curiosità in chi ha bisogno di conferme. Ma il problema vero non è questo. Quando è che sono dolori? Quando la persona desiderata e di cui si desidera l’amore, è consapevole del fatto che l’altro si sia completamente smarrito e nonostante non corrisponda i suoi sentimenti, continua a non essere completamente chiara sul fatto che non esisterà mai una storia(nè di sesso, né di affetto, né di amicizia, né di amore) tra loro. Questo concetto è molto importante, perché io penso che almeno nel 70% dei casi, se esistesse questo tipo di chiarezza e lealtà, il problema si risolverebbe più rapidamente. Attenzione, non ho detto che non nascerebbero sentimenti in una persona non corrisposti da un’altra. Questa realtà fa parte della via, i rifiuti esistono e prima o poi bisogna farci i conti e mandarli giù.
Come sempre esistono varie angolazioni da cui osservare il fenomeno. Ovvero, se una persona a 50 anni, ancora attiva questo comportamento, dovrebbe chiedersi se veramente abbia voglia di concretizzare qualcosa di reale nella propria vita affettiva. Certe volte è facile sentirsi sfortunati, brutti, nascondersi dietro un complesso di qualsiasi natura, per piangersi addosso, o piangere e basta (magari sulla spalla degli amici) lamentando la propria sfortuna e destino amoroso e vita solitaria.
Poi capita che da giovani, cioè dai 15 ai 25 (al massimo) si attui questo comportamento. Lo posso reputare comprensibile. La personalità di ciascuno ha i propri tempi per definirsi e capita di trastullarsi in amori impossibili e irraggiungibili. Questo accade anche perché a quest’età si crede di avere tutto il tempo del mondo e allora non si pensa che ogni minuto e pezzo di cuore che si regala, DOPO (quando si sarà consapevoli di ciò che è accaduto) sarà un pezzo mancante e per ricostruirlo ci vorrà spesso molta fatica. Molti si sentono immeritevoli, molti vogliono sentirsi bravi e piacere a tutti costi a quella persone che gode della propria stima e che si considera un essere speciale.
Il motivo del titolo che ho scelto per questo articolo è questo: chi vive anelando amori impossibili per tempi lunghissimi, anni a volte, secondo cuorEducato, vive in una morsa o per scelta (inconscia ovviamente, dovuta a problematiche varie personali), o a causa di questi individui che mantengono in caldo qualcosa che non sarà MAI pronto per essere assaporato, gustato, vissuto(non ho detto consumato). Questi “rapporti” hanno la loro radice nel concetto di Lègami. Sì, cari cuorEducati, io credo che si abbia bisogno di sentirsi legati come con una cintura, come con delle manette, lacci stretti che tolgono il respiro.
Una relazione vera è altra cosa. E’ costituita dal Legàme. Quest’ultimo ti fa sentire libero, sereno, sicuro di te e dell’altro. NON esiste correre dietro ad un altro, non esiste non sentirsi inadeguati, non esiste quel tipo di egoismo per cui, una delle due persone approfitta in modo meschino e “consumistico” dei sentimenti in ogni caso poco sani dell’altro.
A volte queste cose accadono anche se sei sempre stata una persona tranquilla, ma poi arriva una bella “botta sentimentale” e cadi in questo “bel vortice emozionale”. Anche a me è capitato e non è stato facile, ma è stato bellissimo venirne fuori. Mi sono sentita fiera di me. Mia madre era spettatrice di quello strazio ma come suo solito, ironizzava (dote che fortunatamente posseggo anche io grazie a lei) su di me e quel mio atteggiamento sentimentale. Ricordo che mi dedicava spesso una canzone di Mario Venuti che posterò alla fine di questo articolo.
Il consiglio che do a tutti NOI, è quello di rispettarci, di comprendere quando il momento di “ALZARE I TACCHI” e non disturbare, soprattutto noi stessi e dopo chi magari, se è una brava persona, si sente importunata.
Vi saluto col pezzo che vi ho promesso: “CRUDELE” di Mario Venuti. 🙂
Stefania, che oggi non ama più “solo quando soffre”, ma anche quando c’è chi la corrisponde! Giusto così!!! 😉