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Questo articolo parla di una persona di cui non farò il nome ma che ha portato nella mia vita una parola di speranza grazie a cui sono riuscita a vivere un cambiamento di prospettiva, che mi ha aiutata a gestire la mia esistenza fragile in periodi di grande magra affettiva. Iniziò tutto una sera in cui lo ascoltai parlare di fronte ad una platea numerosa…fui portata lì da un mio amico…ed è da lì che la mia CONVERSIONE ha avuto inizio. Sto parlando quindi di fede, qualcosa che per anni non sono riuscita né a comprendere, né a vivere. Parlerò di questa persona sempre usando l’imperfetto perché ad oggi ne ho perso le tracce, ma la traccia più importante è scolpita nel mio cuorEducato all’epoca, diciamo, poco fiduciosa, per niente credente.
Troppe brutte esperienze mi avevano attraversata ed ero tanto arrabbiata e soprattutto il buio aveva preso il posto della luce che aveva sempre caratterizzato la mia persona. Fu capace di farmi sorridere con argomenti seri e che non credevo mi sarebbero mai potuti interessare minimamente: di certo mi fece comprendere quanta fame avessi di amore…un amore pieno…un amore vero…quello di un PADRE! Chiarisco che ho ancora entrambi i genitori e sono stata, e ancora oggi lo sono, molto amata sia da loro che da tante altre persone come le mie sorelle e mio marito…ma mancava un tassello…diciamo proprio che mancava la base per costruire il mio castello di affetti in modo consapevole.Ho intitolato questo articolo “Un uomo capace di spostare le montagne”, perché la montagna nel mio caso ero io: ero immobile e ferma…un blocco di granito!!!
Lui diceva le cose, quelle di Dio, con una tale forza, intesa come energia positiva, entusiasmo…quello di chi tanto dolore lo aveva provato sulla propria pelle. Eravamo in molti ad ascoltarlo ma sembrava sempre che parlasse ad ognuno di noi, alla propria storia. Questo perché chi ha bisogno di questa PAROLA è sicuramente una persona che ha bisogno di amore e sa di essere “a terra”…nel mio caso proprio “sotto terra”!!!
Chi si sente forte, chi crede di farcela sempre da solo nella sua autosufficienza assoluta e assolutizzata…non ascolterà mai chi ti dice che da soli non potremmo mai farcela. Bisogna essere consapevoli dei propri bisogni…io avevo bisogno di DIO.
Fu un escalation di speranza, condivisione, amicizia, fratellanza, cammino e, cammina cammina… sono qui anche grazie a tutto questo, che per me è stato, è, e sarà sempre un grande supporto e una guida, un vademecum per la vita.
Quanto manchi grande uomo. Non mi importa dove tu sia adesso, so che stai facendo del bene con tutto il tuo cuore e FINO IN FONDO!!! Sei stato lo strumento più importante attraverso cui ho imparato la musica più dolce…quella che mi culla nelle braccia di un PAPA’ che mi ha sempre accompagnata, che mi ha voluta al mondo in questa meravigliosa avventura della vita…e come si dice a Napoli…dico a quest’uomo: “GRAZIE fra’…ti voglio bene”.
Vi saluto con una canzone di Raf con la partecipazione di Ramazzotti, intitolata “Anche tu” che da ragazzina premeva forte in petto all’ascolto…non sapevo perché mi facesse tanto effetto…oggi lo so. 😉
Stefania, in questo venerdì Santo 2020, dove è facile pensare a te…a te che mi hai insegnato a salvarmi. ❤