La creatività e l’arte

sei mille sfumature tutte da dipingere” (cit. Cristicchi)

L’articolo di oggi sarà incentrato su un concetto differente della creatività e dell’arte. La premessa è che sicuramente esistono opere artistiche eccezionali di famosi pittori e quant’altro. Ma voglio concentrarmi su un altro aspetto. Il nesso tra arte e creatività non sempre esiste.

In più anche i grandi geni dell’arte intesa in senso “canonico” non necessariamente erano persone sane di mente intendendo per sano di mente quella persona capace di integrare quelle parti di sé che spesso risultano contrastanti in ciascuno di noi, impedendo il nostro accrescimento personale, e dell’essere.

Imparai anni fa, leggendo un libro di Abrham H. Maslow, che si può essere creativi e aggiungo io,(veri artisti) non solo componendo un sonetto o dipingendo un quadro, ma anche semplicemente curando con attenzione e estro persino la preparazione di una tavola imbandita o nel cucinare una minestra o nell’occuparsi dei propri figli. In questo senso potenzialmente siamo tutti creativi!! Che bellezza!!! Ci sono molte persone che si reputano insulse e prive di talento. Ebbene, in base a questa meravigliosa interpretazione del nostro Maslow, a cui sono profondamente legata, non è così. Lui fa numerosi esempi anche di varie professioni, che vanno dall’idraulico allo psichiatra, dallo scultore al poeta, sottolineando che la creatività e l’arte non debbano per forza camminare insieme. Il mio amore per la psichiatria mi porta a fare proprio questo esempio: uno psichiatra, secondo il nostro amico Maslow (e anche secondo me), che non scrive mai nulla, che non crea teorie, che non svolge ricerche, ma che gode del suo lavoro nell’aiutare le persone a creare se stesse,ha un modo “creativo” di lavorare.

Ecco,quindi questo articolo è dedicato alle persone che vivono la loro normalità con eccezionalità, magari a volte senza nemmeno saperlo, screditando il proprio operato reputandolo “banale”.

Per Maslow esiste una distinzione tra la creatività derivante da speciale talento e la creatività derivante dall’autorealizzazione. Quest’ultima si rivela nelle cose quotidiane e ordinarie della nostra vita, persino nell’umorismo. Questo tipo di approccio per cuorEducato è davvero speciale, perché va contro ogni stereotipo e cliché.

I soggetti studiati appunto da Maslow avevano mantenuto o recuperato degli aspetti infantili: non catalogavano ed erano spontanei. Erano soggetti affascinati dall’ignoto, dal mistero, stimolati persino dall’incertezza, vissuta generalmente dai più, con grande angoscia, prendendola al contrario come sfida. In questi soggetti molte caratteristiche opposte tra loro in quasi tutti gli esseri umani, si risolvevano in un’unità e persino istinto e ragione (atavicamente considerate agli antipodi) si fondevano. Questo criterio di unità si estendeva anche al piacere col dovere. Quindi come il grande artista è capace di mettere insieme contrasti di ogni tipo nelle sue opere, raggiungendo unità, così potrà farlo chiunque altro, purché riesca ad integrare qualsiasi cosa stia facendo.

Un’altra cosa da cui fui fortemente attratta di questa teoria, fu che una qualità base di queste persone creative e artistiche nel loro quotidiano vivere,era l’assenza di paura. CuoEducato anche in altri articoli ha trattato di alcuni di questi argomenti. Qui si approfondisce un tipo di paura che è quello riguardante le proprie emozioni e pensieri. In poche parole questi soggetti anche se spesso meno acculturati (e aggiungerei io,per questo con meno sovrastrutture), accettavano se stessi, sapevano accogliersi. In loro non esisteva divisione (altro concetto pure già descritto in altre sedi in questo blog). Chi ha paura ed è diviso dentro di sé, spreca un sacco di energie, che invece potrebbe spendere per la propria felicità e creatività che spesso corrispondono.

Questo tipo di creatività che oggi cuorEducato ha trattato, se fosse musica sarebbe jazz o se fosse arte pittorica,sarebbe un disegno di un bambino. E’ una creatività che si irradia investendo l’intera vita indipendentemente dai problemi senza un grosso progetto alla base.

CuorEducato imparò molte cose leggendo Maslow, all’epoca ero solo una ragazza, molto curiosa e che cercava tante risposte e le prime sono arrivate da lui. Col tempo anche la mia conversione mi ha dato la conferma che ognuno di noi possiede dei talenti straordinari e che è importante volersi bene e accogliersi. Che sentirsi divisi anche dentro di noi, fa male non solo al cuore, ma anche alla salute mentale. Ci sono malattie mentali che si verificano proprio (cercando di parlarne in modo molto maccheronico) per qualcosa che si è frammentato dentro di noi…a volte i pezzi sono due, ma a volte molti di più, e come sempre l’unità è la soluzione al “male” (ricordatevi di quando ho spiegato il significato in lingua italiana della parola “diavolo”: divisore).

Mi sento di poter dire che sono una persona oggi in armonia con se stessa,coerente con il proprio cammino di vita in cui ogni scelta, anche la più difficile e a volte “sbagliata” ha portato ha questa unità. Anche questo blog è la conseguenza di questa sintonia con me stessa ed è nato solo per amore, che è sicuramente l’esperienza più creativa e rappresentativa dell’unità.

Vi saluto con una canzone scritta dal mio adorato Simone Cristicchi. Credo abbia un senso nella mia vita e in questo articolo. Si intitola “Monet” 😉

Stefania, quando ha scoperto che siamo tutti possibili artisti, grandi artisti! ❤

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